11
a)
La tubazione del gas non è stata sfogata dall’aria in modo sufficiente e quindi la quantità di gas è
insufficiente per consentire una fiamma stabile.
b)
Il “bloccaggio” con presenza di fiamma, può essere causato da instabilità della stessa nella zona di
ionizzazione, per un rapporto aria/gas non corretto. Si rimedia variando la quantità di aria e/o di gas
erogati in modo da trovare il corretto rapporto. Lo stesso inconveniente può essere causato da una
non corretta distribuzione aria/gas nella testa di combustione. Si rimedia agendo sul dispositivo di
regolazione della testa di combustione chiudendo o aprendo maggiormente il passaggio dell’aria tra
testa e diffusore gas. Per realizzare detta manovra vedi regolazione testa di combustione.
c)
Può capitare che la corrente di ionizzazione sia contrastata dalla corrente di scarica del trasformatore
di accensione (le due correnti hanno un percorso in comune sulla “massa” del bruciatore) pertanto il
bruciatore si porta in blocco per insufficiente ionizzazione.
Si rimedia invertendo l’alimentazione (lato 220V) del trasformatore di accensione (si scambiano di
posto i due fili che portano la tensione al trasformatore).
Detto inconveniente può anche essere causato da una insufficiente “messa a terra” della carcassa del
bruciatore. Precisiamo che il valore minimo della corrente di ionizzazione per assicurare il funziona-
mento dell’apparecchiatura è esposto sullo schema elettrico, normalmente la corrente di ionizzazione
è decisamente più elevata.
Per verificare la corrente di ionizzazione si collega un micro-amperometro con scala adeguata “in
serie” al circuito di ionizzazione. Precisiamo che il filo ad alto isolamento che proviene dall’elettrodo
deve essere inserito al negativo (segno -) del micro-amperometro.
5)
Con bruciatore acceso adeguare l’erogazione al valore desiderato per la “prima fiamma” (Metano = 8550
kcal/m
3
) effettuando la lettura al contatore. Detta portata può essere modificata agendo sull’apposito regola-
tore incorporato alla valvola, come sopra esposto.
6)
Controllare che la combustione avvenga correttamente mediante gli appositi strumenti (CO
2
= circa 10% per
metano - CO max. = 0,1%).
7)
Dopo aver effettuato la regolazione occorre spegnere e riaccendere alcune volte il bruciatore per verificare
che l’accensione avvenga correttamente.
8)
Nota:
Su alcuni modelli di bruciatori il termostato della seconda fiamma deve essere a due contatti
(in scambio) vedi schema elettrico specifico del bruciatore, se non si è in possesso del termostato in
scambio a 2 contatti vedere schema n° 0002050151.
Con bruciatore disinserito dall’interruttore generale, si inserisce ora il termostato della seconda fiamma e si
regola spostando l’apposito dispositivo sul servomotore per ottenere una apertura della serranda dell’aria che
si presume necessaria per la seconda fiamma (vedi BT 8914).
Si apre pure il regolatore della portata del gas incorporato nella valvola per consentire una erogazione che si
presume necessaria per seconda fiamma (fiamma principale).
9)
Chiudere ora l’interruttore generale per accendere il bruciatore.
Quando il bruciatore è acceso occorre verificare, come esposto precedentemente, l’erogazione di gas e la
combustione con gli appositi strumenti. In funzione dei rilievi effettuati si procede variando, se necessario,
l’erogazione del gas e della relativa aria di combustione per adeguare l’erogazione al valore desiderato per il
caso specifico (potenza caldaia) ovviamente occorre anche verificare che i valori della CO
2
e del CO siano
adeguati (CO
2
max. = circa 10% per metano e CO = 0,1%).
10)
Controllare l’efficienza dei dispositivi di sicurezza, blocco (staccando il cavo dell’elettrodo di ionizzazione)
pressostato aria, pressostato gas, termostati.