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CELLULA UV
Il rilevamento della fiamma è effettuato dalla cellula UV, occorre tenere presente che una leggera un
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tuosità compromette fortemente il passaggio dei raggi ultravioletti attraverso il bulbo della fotocellu-
la UV impedendo che l’elemento sensibile interno, riceva la quantità di radiazione necessaria per un
corretto funzionamento. Nel caso di imbrattamento del bulbo con gasolio, olio combustibile ecc..., è
indispensabile pulire adeguatamente. Precisiamo che anche il semplice contatto con le dita può la-
sciare una leggera untuosità sufficiente a compromettere il funzionamento della fotocellula UV.
La cellula UV non
“vede” la luce del giorno o di una comune lampada. L’eventuale verifica di sensibilità
può essere fatta con la fiamma (accendino, candela) oppure con la scarica elettrica che si manifesta tra gli
elettrodi di un comune trasformatore di accensione. Per assicurare un corretto funzionamento il valore della
corrente di cellula UV deve essere sufficientemente stabile e non scendere al di sotto del valore minimo
richiesto dall’apparecchiatura specifica. Può essere necessario ricercare sperimentalmente la miglior posi
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zione facendo scorrere (spostamento assiale o di rotazione) il corpo che contiene la fotocellula rispetto alla
fascetta di fissaggio. La verifica si effettua inserendo un micro-amperometro, con scala adeguata, in serie ad
uno dei due cavi di collegamento della fotocellula UV, ovviamente occorre rispettare la polarità (+ e -).
Per l’apparecchiatura LFL.... la corrente di cellula deve essere compresa tra 70 microA e 630 microA, (detto
valore è riportato sullo schema elettrico).
11) Con il bruciatore acceso al minimo (valvola fiamma d’accensione e valvola di sicurezza aperte e servomotore
di regolazione dell’erogazione (gas/aria) al minimo) occorre verificare subito, visivamente, l’entità e l’aspetto
della fiamma provvedendo alle correzioni necessarie (operando sul regolatore dell’erogazione di gas della
fiamma di accensione (pilota) e/o sulle viti registrabili del disco di regolazione dell’erogazione dell’aria. Suc
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cessivamente si effettua una verifica della quantità di gas erogata con la lettura del contatore, vedi capito
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lo “Lettura contatore”.
Se necessario si corregge l’erogazione di gas e della relativa aria di combustione
operando come precedentemente descritto al punto 7. Successivamente si controlla la combustione con gli
appositi strumenti. Per un corretto rapporto aria/gas si deve rilevare un valore di anidride carbonica (CO
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) che
aumenta all’aumentare dell’erogazione, indicativamente, per il metano, almeno 8% all’erogazione minima del
bruciatore fino al valore ottimo del 10% per l’erogazione massima. Sconsigliamo di superare il valore del 10%
per evitare di funzionare con un eccesso di aria troppo limitato che potrebbe causare (variazione della pres-
sione atmosferica, presenza di deposito di polvere nei condotti dell’aria) una sensibile quantità di CO (ossido
di carbonio). E’ indispensabile verificare con l’apposito strumento che la percentuale di ossido di carbonio (CO)
presente nei fumi non superi il valore massimo ammesso di 0,%.
2) Dopo aver regolato il “minimo” inserire gli interruttori della modulazione in posizione “MAN” (manuale) e “MAX”
(massimo).
3) Il servomotore di regolazione dell’erogazione (gas/aria) si mette in movimento, il contatto della camma “V” si chiu-
de (vedi BT 8562/) e la tensione arriva allavalvola principale del gas che si apre. Si attende che il disco, su cui
sono applicate le viti di regolazione, abbia percorso un angolo di circa 2° (corrispondente allo spazio impiegato
da tre viti) e quindi, si ferma la modulazione riportando l’interruttore nella posizione “O”. Si effettua un controllo
visivo della fiamma e si provvede, se necessario,a regolare l’erogazione di aria e di gas operando sulle viti
registrabili del disco di regolazione. L’operazione sopra descritta deve essere ripetuta, procedendo in modo pro-
gressivo (facendo avanzare il disco di circa 2° per volta) adeguando ogni volta, se necessario, l’erogazione di gas
e di aria durante tutta la corsa della modulazione.
Occorre accertarsi che la progressione nell’erogazione del
gas avvenga in modo graduale e che l’erogazione massima si verifichi alla fine della corsa di modulazione.
Questa condizione è necessaria per realizzare una buona gradualità nel funzionamento della modulazione.
Se necessario modificare la posizione delle viti che comandano il combustibile per ottenere quanto sopra
specificato.
4) Successivamente con bruciatore al massimo dell’erogazione richiesta dalla caldaia si controlla la combustione
con gli strumenti appositi e si modifica, se necessario, la regolazione precedentemente attuata con il solo
controllo visivo. (CO
2
max. = 0% - CO max. 0,%).
15) Raccomandiamo di effettuare il controllo della combustione con gli strumenti e, se necessario, modificare la
regolazione precedentemente effettuata, con il solo controllo visivo, anche in alcuni punti intermedi della corsa
di modulazione.
16) Verificare ora il corretto funzionamento automatico della modulazione portando l’interruttore AUT - O - MAN
in posizione “AUT” e l’interruttore MIN - O - MAX in posizione “O”. In questo modo la modulazione è inserita
esclusivamente con il comando automatico della sonda di caldaia se il bruciatore è in versione (modulante),
oppure su comando del termostato o pressostato del secondo stadio se il bruciatore è in versione (due stadi
progressivi) vedere capitolo “Regolatore elettronico RWF 40” solo per la versione modulante).
Summary of Contents for GI 350 DSPGN
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