AUTOMATISMI PER CANCELLI E GARAGE
Stabilimento e sede
46025 Poggio Rusco (MN) ITALY
59484 - 600 - 09/98 - GRAPHIC CENTER
LA PRESENTE PAGINA VALE SOLO PER NORMATIVE ITALIANE
ESTRATTO DELLE NORME UNI 8612 GIUGNO 1989 PER CANCELLI E PORTONI MOTORIZZATI
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
I cancelli motorizzati devono essere costruiti e devono funzionare se-
condo quanto previsto nella presente norma; le parti non menzionate
devono corrispondere alle regole della buona tecnica.
GUIDE E LORO LIMITAZIONI
Le ante devono essere protette contro la caduta in caso di accidentale
sganciamento delle guide.
Le ruote di scorrimento delle ante, che avanzano sui binari, devono
essere protette contro il deragliamento.
MATERIALI
I materiali impiegati nella costruzione di ante o pannelli devono risultare
preferibilmente di tipo metallico. È vietato l’uso di vetri comuni o altri
materiali ugualmente fragili. Se viene utilizzato vetro, deve essere utilizza-
to vetro di sicurezza (UNI 5832).
Le ante, realizzate in materiale trasparente, devono essere chiaramente
messe in evidenza.
SUPERFICIE DELLE ANTE
La superficie delle ante deve essere liscia e non presentare alcuna spor-
genza fino all’altezza di 2m dal suolo. Possono intendersi lisce anche
quelle che presentano sporgenze fino a 3mm, la relativa zona di
convogliamento deve essere protetta come indicato in 6.1. Per cancelli
installati in ambienti industriali che non danno su una pubblica via pos-
sono essere tollerate sporgenze fino a 10mm purchè esse siano ade-
guatamente raccordate alla superficie circostante.
Sono ammessi gradini e luci purchè sviluppantisi nel senso parallelo a
quello del movimento del cancello.
FRANCHI DI SICUREZZA
Movimenti orizzontali e verticali
Fra gli elementi dotati di moto relativo deve essere realizzato un franco
non maggiore di 15mm. Questo franco deve essere rispettato sia per la
faccia esterna, sia per quella interna del cancello. Qualora, per motivi
costruttivi e dimensionali, tale franco non possa essere rispettato, deve
essere applicato uno dei dispositivi di protezione di cui in 6. Fra il punto
di intervento del dispositivo di protezione ed il punto di massima spor-
genza dell’elemento mobile il franco non deve risultare maggiore di
50mm. Per cancelli installati in ambienti industriali che non danno in
pubblica via, la protezione contro il convogliamento può essere costitu-
ita da un elemento elastico che riduca il franco massimo ammissibile di
100mm a valori compatibili con la conservazione di tali elementi elastici.
In corrispondenza della posizione di chiusura deve essere lasciato un
franco meccanico di almeno 50mm fra il cancello ed il battente fisso; la
battuta meccanica di arresto, se del tipo a forcella, deve essere realizzata
in corrispondenza della parte superiore del cancello, il franco può esse-
re ricoperto da un elemento elastico deformabile. Non è richiesto alcun
franco qualora venga installato il dispositivo di protezione di cui in 6.1.3.
Se nel movimento di apertura il cancello viene a ricoprire una cancellata ad
elementi verticali o con luci libere, si deve provvedere all’applicazione di una
protezione adeguata sulla cancellata a meno che la distanza fra i due elementi
risulti maggiore di 50cm. La protezione può essere costituita da reti, griglie o
traforati metallici aventi aperture che non permettano il passaggio di una sfera
del diametro di 25mm, se la distanza dagli organi mobili è maggiore o uguale
a 0,3m, e di una sfera del diametro di 12mm, se la distanza dagli organi mobili
è minore di 0,3m. I fili delle reti devono avere sezione non minore di 2,5mm²,
la lamiera dei traforati deve avere spessore non minore di 1,2mm. L’altezza della
protezione può essere limitata a 2,5m dal piano del calpestio.
CONSISTENZA DEI CANCELLI
La struttura portante dei cancelli deve risultare sufficientemente solida e
poco deformabile al fine di garantire il buon funzionamento degli organi
di guida e quelli di sicurezza.
Per il calcolo della struttura può essere utilizzata la CNR-UNI 10011 e per le
lamiere piegate a freddo la CNR 10022, considerando per la prima condizione
di carico agenti la massa propria, le forze orizzontali dovute allo schiacciamento,
una spinta di 500 N per metro lineare applicata a quota 1,20m con il cancello
nelle condizioni più gravose; per la seconda condizione si intende applicata
anche la spinta del vento se il cancello risulta installato all’esterno.
Le lamiere impiegate per i pannelli pieni non devono risultare di spessore
5.
5.1.
5.1.1
5.1.2
5.2.
5.2.1.
5.2.2.
5.3.
5.3.1.
5.3.2.
5.4.
5.4.1.
5.4.1.1
5.4.1.2
5.4.1.3
5.5.
5.5.1.
5.5.2.
5.2.3
6
6.1.3.
6.1.3.1
6.1.3.2
6.1.3.3
6.1.4
6.1.4.1
6.1.4.2
6.1.4.4
6.1.5
6.1.6.
A 1.2.1
A 1.2.2
minore di 0,6 mm; quelle impiegate nelle strutture portanti non devono
risultare di spessore minore di 2 mm.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
La costola a bordo sensibile o a battente, opportunamente applicata
sulla parte fissa o mobile, deve avere le seguenti caratteristiche.
Intervenire in presenza di una qualsiasi azione esterna pluridirezionale
che comporti una componente, in opposizione al moto, sufficiente a
determinare l’azionamento.
Aprire un contatto elettrico che provochi l’arresto dell’anta con ripresa o meno
del moto in senso contrario. Il contatto elettrico azionato dalla costola deve
essere del tipo a distacco obbligato.
Qualora non lo fosse è necessario che in alternativa:
a) l’intervento della costola sensibile o a battente avvenga su due contatti
(pressostati) anche di tipo e ad azionamento diversi, oppure
b) il gruppo costituito dal dispositivo di rilevamento e dal contatto elettrico siano
realizzati in modo tale che in caso di guasto, quale rotture ed inceppamenti, il
cancello realizzi soltanto i movimenti consentiti a seguito dell’intervento delle
costole, oppure
c) il gruppo di rilevamento e il contatto elettrico siano autoverificanti nelle loro
funzionalità prima della validazione del comando di apertura e di chiusura.
Nel caso di costole di tipo pneumatico bisognerà avere cura di proteggere
adeguatamente contro i danneggiamenti sia le tubazioni sia gli attacchi. L’even-
tuale applicazione di due pressostati dovrà avvenire su due camere distinte.
La corsa minima o deformazione elastica della costola deve essere di
almeno 1cm maggiore dello spazio di arresto del cancello dal momento
dell’intervento dell’elemento sensore.
La barriera fotoelettrica disposta opportunamente nelle zone di convogliamento
ed in prossimità del cancello/anta, deve avere le seguenti caratteristiche.
Essere costituita da raggi posti ad un altezza compresa fra 40 e 60 cm dal suolo
e ad una distanza massima di 10 cm dalla zona di convogliamento o
schiacciamento o subito dopo l’ingombro dato da eventuale costola.
Essere in numero sufficiente a realizzare le seguenti funzioni:
- arresto del moto di chiusura, con ripresa o meno o meno del moto in
senso contrario, nel caso di intercettamento nell’area esterna od interna
della luce dei cancelli;
- arresto del moto di apertura, con ripresa o meno del moto in senso
contrario, nel caso di intercettamento nell’area di scomparsa del cancel-
lo, qualora però quest’ultima non risulti completamente segregata su
tutti i suoi lati oppure non sia già protetta da dispositivi propri.
In ambo i casi la ripresa del moto può avvenire solo dopo il disimpegno
della fotocellula.
Funzionare esclusivamente per interposizione fra proiettore e ricevitore
separati (sono esclusi tipi a riflessione su catadiottro).
I limitatori di coppia incorporati nel gruppo di azionamento come dispositivi di
protezione devono poter essere regolati in modo da permettere l’interruzione
del moto dell’anta, con ripresa o meno del moto in senso contrario, in presenza
di una resistenza meccanica di 150 N misurata sullo spigolo di chiusura (a
condizione che l’energia cinetica dell’anta in movimento non sia maggiore di
10J). La ripresa del moto in senso contrario può avvenire alla scadenza del
tempo programmato e necessario allo svolgimento della fase in atto.
Deve essere installato un segnalatore a luce gialla intermittente funzio-
nante durante il periodo di apertura e chiusura del cancello.
APPENDICE A
Per i cancelli con massa fino a 300 Kg è richiesta l’applicazione di una
fotocellula sulla parte esterna alla via di corsa, integrata da un controllo
di coppia incorporato nell’azionamento, avente le caratteristiche riporta-
te in 6.1.5. Nel caso in cui non sia possibile l’utilizzo del limitatore di
coppia è richiesta una protezione alternativa come la costola sensibile
(vedere 6.1.3) da applicare sulla parte fissa di chiusura ed eventualmen-
te di apertura od altra protezione di pari efficacia.
Per i cancelli con massa maggiore di 300 Kg è richiesta l’applicazione di
2 fotocellule, una interna ed una esterna alla via di corsa. Occorre
applicare costole sensibili in corrispondenza dei montanti fissi di chiusu-
ra, ed eventualmente di apertura, quando sussista il pericolo di
convogliamento. È consigliabile applicare un profilo di gomma paraurto
sul frontale di chiusura, ed eventualmente di apertura, del cancello per
attutire l’eventuale urto di un ostacolo sui frontali predetti.