AVVIAMENTO
IMPORTANTE
Prima dell’avviamento inserire completamente i turbolatori nei tubi fumo avendo cura di spingerli all’interno di almeno 100 mm.
AVVIAMENTO
Prima di avviare la caldaia verificare che:
- i
dati di targa
siano corrispondenti a quelli delle reti di alimentazione elettrica, idrica e del combustibile liquido o gassoso;
- il
campo di potenza
del bruciatore sia compatibile a quello della caldaia;
- nel locale caldaia siano presenti sia le istruzioni della caldaia che del bruciatore;
- la
canna fumaria
funzioni correttamente;
- l’
apertura di areazione
presente sia ben dimensionata e libera da impedimenti;
- il
portellone
, la
camera fumo
e la
piastra bruciatore
siano chiusi in modo da garantire in ogni punto della caldaia la tenuta fumo;
- l’impianto sia
pieno d’acqua
e che siano state eliminate eventuali
sacche d’aria
;
- vi siano protezioni contro il
gelo
;
- le pompe di circolazione funzionino correttamente;
- Il vaso d’espansione e la/le valvola/e di sicurezza siano correttamente collegati (senza alcuna intercettazione) e funzionanti.
- Controllare le parti elettriche e la funzionalità dei termostati.
CONTROLLI PRELIMINARI
II fenomeni più comuni che si verificano negli impianti
termici sono:
-
Incrostazioni di calcare
Le incrostazioni di calcare contrastano lo scambio ter-
mico tra i gas di combustione e l’acqua, comportando
un aumento abnorme della temperatura delle parti
esposte alla fiamma e quindi una sensibile riduzione
della vita della caldaia.
Il calcare si concentra nei punti dove maggiore è la
temperatura di parete e la migliore difesa, a livello
costruttivo, consiste appunto nella eliminazione delle
zone di surriscaldamento.
Le incrostazioni costituiscono uno strato coibente che
diminuisce lo scambio termico del generatore pena-
lizzandone il rendimento. Ciò significa che una parte
consistente del calore ottenuto dalla combustione non
viene integralmente trasferito all’acqua dell’impianto
ma sfugge attraverso il camino.
TRATTAMENTO DELL’ACQUA
L’acqua deve entrare nell’impianto di riscaldamento più lentamente possibile ed in quantità proporzionale alla capacità
di sfogo d’aria degli organi interessati. I tempi variano a seconda della grandezza dell’impianto ma non sono comunque
mai inferiori a 2 o 3 ore. Nel caso d’impianto a occorre immettere acqua fino a quando la lancetta del manometro non
raggiunge il valore di pressione statica prestabilita dal vaso.
Procedere poi al primo riscaldamento dell’acqua fino alla massima temperatura consentita dall’impianto e comunque non
superiore a 90°C. Durante questa operazione l’aria contenuta nell’acqua sfoga attraverso i separatori d’aria automatici o
manuali previsti nell’impianto. Finita l’espulsione dell’aria, riportare la pressione al valore prestabilito e chiudere il rubinetto
di alimentazione manuale e/o automatica.
RIEMPIMENTO DELL’IMPIANTO
-
Corrosione lato acqua
La corrosione delle superfici metalliche della caldaia lato acqua è dovuta al passaggio in soluzione del ferro attraverso
i suoi ioni (Fe+). In questo processo ha molta importanza la presenza dei gas disciolti ed in particolare dell’ossigeno e
dell’anidride carbonica. Spesso si verificano fenomeni corrosivi con acque addolcite e/o demineralizzate che per loro
natura sono più aggressive nei confronti del ferro (acque acide con Ph <7): in questi casi se si è al riparo da fenomeni
di incrostazione, non lo si è altrettanto per quanto riguarda le corrosioni, ed è necessario condizionare le acque stesse
con inibitori di processi corrosivi.
Legenda
%
combustibile non utilizzato
mm
di
calcare
Diagramma del calcare
- 12
-
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