40 | STORIA
Egli rispondeva a tutte le domande poste dai suoi colleghi,
alle prese con difficoltà relative alle complicazioni orologiere.
Un rapido colpo d’occhio, infatti, gli era sufficiente per indi-
viduare i difetti che ostacolavano le realizzazioni dei suoi
colleghi e spesso li aiutava a migliorare i loro preziosi orologi
di precisione.
Trascorse tutta la vita nella casa di famiglia, legato alle proprie
radici. Si spense a Le Locle nel 1826, dopo aver lavorato per
quasi 80 anni a sviluppare la sua arte : l’arte orologiera.
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InVentore
Per molti anni, egli dedicò la maggior parte del suo tempo
alla realizzazione di un sistema di ricarica automatica affida-
bile e robusto (verso il 1760). La sua idea si basava sia sulla
nozione utopica del movimento perpetuo sia, e soprattutto,
sulla nozione pratica che consentiva di evitare le noiose ope-
razioni di ricarica a chiave degli orologi da tasca. Verso il 1770,
Abraham-Louis Perrelet aveva già realizzato e montato diversi
movimenti provvisti di massa di ricarica, detta “martello”,
sviluppando una prima versione del movimento a ricarica
automatica, chiamato “movimento a vibrazioni”. Alcuni anni
dopo, in seguito a numerosi problemi di resistenza dovuti agli
choc subiti dal movimento quando il “martello” giungeva a
fine corsa, egli realizzò un sistema di massa oscillante, fissata
sull’asse centrale del movimento, oggi noto con il nome di
“rotore”.
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